Gli italiani non fanno più l’amore come un tempo: colpa della crisi

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Italians DID it better? Parrebbe proprio di sì: ormai per citare le tanto lodate capacità amatoriali degli uomini italiani bisogna ricorrere all’uso del passato remoto perché, a causa della crisi economica, le cose (soprattutto le lenzuola) sembrano avere preso tutta un’altra piega dal punto di vista delle abitudini sessuali.

A confermare l’andamento negativo della vita sessuale degli uomini italiani ci ha pensato un recente rapporto emesso dalla Società Italiana di Urologia e dell’Associazione Italiana Ginecologi Ospedalieri. Lo studio ha fotografato una realtà preoccupante: sembra infatti che ben 8 milioni di uomini italiani non riescano più a fare l’amore.

La novità dello studio, però, risiede nel fatto che a scatenare questa vera e propra crisi della sessualità maschile nel nostro Paese è altro tipo di crisi: quella economica. La stessa che sta scardinando gli equilibri di mezzo mondo da almeno 5 anni a questa parte, e che in Italia sembra aver sortito effetti ben più disastrosi e profondi di quanto le cronache riportate dai media nazionali lascino intuire. Tutti quelli convinti del fatto che durante uno dei periodi più bui della storia recente fosse almeno il caso di consolarsi con il sesso hanno dovuto ricredersi.

Infatti, la crisi economica che ha duramente colpito le popolazioni europee ha lentamente modificato, anche in modo piuttosto radicale, le abitudini della maggioranza delle persone; a farne le spese è stata soprattutto quella parte del bilancio famigliare riservata al tempo libero e, quindi, ai soldi riservati per i divertimenti del weekend o alle vacanze. Il fatto di dover seguire uno stile di vita più morigerato e attento al risparmio ha contribuito nel creare parecchio stress e insoddisfazione tra gli uomini italiani, causando, tra le altre cose, anche un ampio peggioramento della loro vita sessuale.

Gli otto milioni di italiani che lamentano problemi a letto o che non riescono più a provare piacere dalle attività sessuali con il o la partner attribuiscono la causa a fattori quali routine nel rapporto di coppia, età, problemi di salute generali, disfunzioni sessuali (eiaculazione precoce, impotenza). E, ultimo arrivato, la crisi economica.

E l’altra metà del cielo? Le donne italiane non sembrano cavarsela meglio rispetto ai maschietti: quattro milioni soffrono di anorgasmia, un milione di vaginismo e due milioni e mezzo accusano un forte calo del desiderio sessuale.

Insomma, se fino a poco tempo fa il fascino e l’ars amatoria dell’uomo italiano erano apprezzate e ricercate ovunque nel mondo, oggi quel mito sembra essere entrato in crisi profonda. Proprio come il Paese che l’ha inventato.

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Fare sesso per mantenersi in forma?

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Il sesso brucia più calorie di una passeggiata: secondo uno studio dell’Università di Montreal, fare sesso sarebbe un buon esercizio fisico sia per gli uomini che per le donne. Durante il rapporto sessuale gli uomini giovani consumerebbero, infatti, ben 4,2 calorie al minuto e le donne 3,1 al minuto. Questo equivarrebbe a 106 calorie per gli uomini e 69 per le donne, per ogni rapporto sessuale, la cui durata media sarebbe, secondo i ricercatori, di 24,7 minuti.

Lo studio canadese, apparso recentemente sulla rivista PLoS ONE, ha analizzato l’attività sessuale di 21 coppie eterosessuali di età compresa tra i 18 e i 35 anni, con l’aiuto di un bracciale chiamato “SenseWear” in grado di tracciare il dispendio di energie durante i rapporti sessuali.

Attraverso sensori di vario genere, il bracciale è in grado di misurare le calorie bruciate durante una certa attività fisica: prima dell’inizio della sperimentazione vera e propria, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a mezz’ora di esercizio su tapis roulant per testare le calorie bruciate e compararle con quelle consumate durante l’attività sessuale.

Questi i risultati della ricerca: gli uomini bruciano in media ben 9,2 calorie al minuto con la corsa sul tapis roulant ma solo 4,2 in camera da letto, mentre le donne 7,1 nella corsa e 3,1 sotto le lenzuola. Fare l’amore consuma quindi meno della metà dell’energia che spendereste facendo jogging, ma comunque più energie di quelle potete bruciare con una passeggiata.

Un esercizio ginnico sicuramente divertente, ma anche da non sottovalutare per mantenersi in forma!

La durata media di un rapporto sessuale, sempre secondo i ricercatori dell’Università di Montreal, è piuttosto alta: 24 minuti circa, anche se durante la ricerca alcune coppie hanno avuto rapporti più brevi (il minimo è stato di 10 minuti) e altre coppie sono state decisamente più resistenti, fino a una durata massima di 57 minuti.

Ho il pene piccolo! Posso soddisfare una donna?

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La questione delle dimensioni del pene è molto delicata per gli uomini, in particolare per i più giovani con ancora poca o nessuna esperienza in campo sessuale. La paura di avere il pene piccolo condiziona la vita sessuale e l’equilibrio psicologico di tanti.

Le domande che ci si pone sono sempre le stesse:

“E se avessi il pene piccolo?”

“Avendo il pene piccolo riuscirei a soddisfare una donna?”

“Ma quanto contano davvero le dimensioni?”

“E’ più importante la lunghezza o la larghezza?”

Ma cerchiamo di dare delle risposte a queste domande…

Prima di tutto per determinare le misure del pene – e quindi appurare se questo è ‘piccolo’ o no – bisogna misurarlo correttamente. Per farlo servono un righello e un metro da sarta. Le misure da prendere sono la lunghezza e la circonferenza (larghezza). Per misurare la lunghezza del pene in erezione bisogna porre il righello alla base del pene e verificare la distanza fino alla punta del glande. Questa misurazione deve essere fatta nel momento di maggiore eccitazione. Per quanto riguarda la misurazione a riposo bisogna tener conto degli sbalzi di temperatura e delle situazioni in cui si verificano i valori. Comunque, la misurazione avviene appoggiando l’estremità del righello nel punto in cui addome e pene si incontrano e tenendolo lungo l’asta del pene.

Le misure standard europee parlano di una media di circa 12-15 cm di lunghezza e circa 13 cm di circonferenza in erezione. Mentre per il pene a riposo si parla di circa 8-10 cm di lunghezza e circa 10 cm di circonferenza.

Un pene al di sotto di queste misure può essere considerato piccolo, ma avere il pene piccolo non significa non poter soddisfare una donna. Infatti, dal punto di vista anatomico bisogna tener conto che la vagina ha in media una lunghezza tra i 7 e i 12 cm ma è comunque un organo particolarmente flessibile. Questa flessibilità permette l’adattamento a qualsiasi misura. Quindi anche un pene di dimensioni pari a 8 cm di lunghezza può soddisfare una donna, in quanto è il primo terzo della vagina quello più sensibile. Infatti, all’interno dell’utero sono presenti pochissime terminazioni nervose e perciò le misure non fanno una grande differenza. Tra lunghezza e larghezza emerge da alcuni studi che le donne sono più sensibili e interessate alla circonferenza, ritenuta più importante a livello di stimolazione.

In generale però ciò che conta per soddisfare una donna è piuttosto stimolare le zone erogene ma soprattutto creare la giusta situazione in quanto la soddisfazione femminile è prima di tutto psicologica. A riguardo la Dottoressa Maria Paola Peroni, ginecologa del sito Studenti.it, ha spiegato: “Le dimensioni del pene non sono fondamentali per la soddisfazione sessuale e il raggiungimento dell’orgasmo della donna: le parti genitali femminili più innervate e quindi più sensibili alla stimolazione nel corso del rapporto, infatti, sono le parti esterne, cioè le piccole e le grandi labbra, il clitoride ed il terzo esterno della vagina. Ciò significa che qualunque pene è in grado di raggiungerle e stimolarle adeguatamente”.

Per quanto però gli esperti cerchino di spiegare a noi ‘comuni mortali’ che da un punto di vista fisiologico e anatomico le dimensioni non contano, sono ancora in tanti gli uomini che fanno delle dimensioni un problem ache può influenzare parecchio la maturazione sessuale e l’equilibrio psicologico.  Alcuni arrivano anche a soffrire di dismorfofobia peniena o sindrome dello spogliatoio, un disturbo che nasce proprio dall’angoscia e dal timore relativi alle dimensioni del pene e alla soddisfazione sessuale della donna.

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Come proteggersi dalle malattie sessuali

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Le malattie sessualmente trasmissibili, o anche MST, sono un fenomeno in aumento in molti Paesi Europei. Recenti statistiche mostrano che anche l’Italia registra un aumento notevoli dei casi. Le malattie sessuali possono causare seri problemi alla salute, sia quella di chi è infetto che quelladel partner. Infatti in caso di infezioni sessualmente trasmissibili per prima cosa si deve informare il partner con cui si ha avuto un rapporto non protetto.

Molte delle infezioni sessualmente trasmesse possono essere guarite e curate tempestivamente. Fortunamente ad oggi i rimedi per la cura delle MST sono molti e affidabili. Ovviamente ogni infezione per essere curata richiede il suo trattamento specific. Per esempio le infezioni causate da batteri, come gonorrea e clamidia, possono essere curate via antibiotico. Invece quelle causate da miceti come la Candida con farmaci antimicotici. Le malattie virali sono più complesse, ma fortunatamente esistono molte terapie in grado di alleviare i sintomi e rallentare l’evoluzione della malattia. Conoscere le malattie a trasmissione sessuale può aiutare a prevenire gravi problemi di salute.

Cosa fare quando viene riscontrata una malattia sessualmente trasmissibile? Iniziare al più presto la terapia farmaco più adatto e assumerlo come indicato dal medico e riportato sul foglio illustrativo. La terapia va seguita per tutta la durata indicata. Non si deve interrompere l’assunzione del farmaco quando si inizia a stare meglio e i sintomi scompaiono. In secondo luogo bisogna informare i partner con cui si hanno avuto rapporti non protetti e interrompere l’attività sessuale durante il trattamento.

Come proteggersi: E’ soprattutto in caso non si abbia una relazione stabile e capiti di avere rapporti occasionali con persone che non si conoscono in maniera approfondita che è essenziale usare il profilattico. Quest ova utilizzato in maniera corretta, cioè non solo nella fase eiaculatoria ma durante tutto il rapporto sessuale. Mai correre il rischio di avere un rapporto sessuale completo con un partner occasionale. Non sempre però siamo a rischio di contagio, a volte la causa possiamo essere noi stessi, quindi sempre meglio tenere sotto controllo il proprio stato di salute. Esistono i cosiddetti portatori sani, persone che possono avere contratto l’infezione ma che non presentano sintomi che ne possano determinare la presenza.  Potremmo essere noi la prima causa della trasmissione di malattie sessuali.

Le malattie sessuali possono essere trasmesse non solo attraverso la penetrazione vaginale, anche il sesso anale e I rapporti orali possono rivelarsi rischiosi. Lo sperma, le secrezioni vaginali e la saliva sono I principali veicoli di infezione.

Ecco una breve guida su come indossare un profilattico:

Il preservativo va indossato sul pene, quando è in erezione. Importante è usare  sempre un profilattico nuovo prima di un rapporto sessuale. Quando si apre la confezione bisogna fare massima attenzione a non rompere il profilattico. Nel caso abbiate dubbi sulla sua integrità meglio usarne uno nuovo. Per evitare le cosiddette bolle d’aria, afferrate il profilattico dal serbatoio stringendolo con le dita. A questo punto con l’altra mano potete srotolarlo sul pene eretto.

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Bisogna fare attenzione alle rotture che talvolta si verificano, specialmente per la presenza di bolle d’aria. Ricordate: Il profilattico è l’unico che protegge dalle malattie e infezioni sessualmente trasmissibili ed offre protezione anche contro il virus dell’HIV, il quale causa l’AIDS).

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Le posizioni per farla godere a San Valentino (e non solo)

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Anche quest’anno arriva San Valentino e quale modo migliore di festeggiarlo se non con del sano sesso?

Ma il sesso lo si può fare anche tutti gli altri giorni dell’anno…quindi bisogna trovare un modo per renderlo speciale. Perché non sorprendere la vostra Lei con un po’ di fantasia?

Le solite posizioni annoiano ma spesso non si ha né la voglia né il coraggio di sperimentare. Ecco l’occasione che cercavate! San Valentino è alle porte e ci sono migliaia di posizioni del sesso da provare…

Ma vediamone alcune.

La posizione dell’incudine:

Sdraiata sulla schiena, la donna poggia i piedi sulle spalle dell’uomo. L’uomo è in ginocchio davanti a lei. Questa posizione favorisce una penetrazione molto profonda e procura delle sensazioni molto vive nella donna soprattutto se l’uomo eiacula. Lui ha molta libertà di movimento e può accarezzare varie parti del corpo della compagna. Inoltre l’uomo ha la possibilità di osservare tutto durante il rapporto, anche l’atto della penetrazione ed è lui a dettare il ritmo. E’ importante che la vagina abbia raggiunto un buon livello di lubrificazione altrimenti questa posizione può risultare dolorosa per la donna.

L’unione della tigre:

Si parte dalla posizione del missionario con la donna che poi avvicina le
cosce al suo busto, sollevandole e inclinandole a piacimento. Alzando le gambe la donna favorisce una profonda penetrazione e variandone l’angolo a piacimento può incidere in sulle sue sensazioni.Questa posizione piace alla donna anche in quanto l’osso pelvico dell’uomo va a sfregare direttamente contro la vulva, favorendo la stimolazione clitoridea. Inoltre, appoggiandosi ai glutei del suo partner lei può aumentare la pressione al livello del bacino e stimolare il punto G.

La posizione della carriola:

La donna, a carponi sul pavimento, regge il suo peso sugli avambracci offrendo al partner la vista eccitante dei suoi glutei sollevati all’uomo che sta in piedi dietro di lei. Lui la afferra per le caviglie, solleva i suoi glutei e le stringe le cosce contro i suoi fianchi, poi, piegandosi quanto basta, inizia la penetrazione. Questa posizione richiede un notevole sforzo fisico e una partecipazione attiva da parte di entrambi i partner. Le sensazioni che ne derivano però sono molto forti perché la penetrazione è molto profonda e a volte anche ‘violenta‘. E’ l’uomo a dominare e a guidare il piacere della donna. Tutto il rapporto si focalizza intorno al contatto fra i sessi mentre le altre parti del corpo sono poco coinvolte, l’uomo inoltre può decidere di stimolare ulteriormente il piacere della donna sfregando il proprio sesso contro il suo pube. Attenzione! Per praticare questa posizione bisogna essere abbastanza atletici. Non lanciatevi in posizioni troppo complicate o stancanti se non siete in grado di mantenerle. Lo scopo non è farsi male ma provare piacere quindi non lanciatevi in posizione estreme se non siete in grado…

La posizione del cucchiaio:

Questa è una posizione molto intima, comoda e dolce che ha dei vantaggi sia per lei che per lui. Sia l’uomo che la donna sono distesi comodamente sul fianco e lui sta dietro di lei. Questa posizione non richiede nessuno sforzo o acrobazia per raggiungere il piacere e i tempi del rapporto sono rilassanti e possano allungarsi a piacimento dei partner. Il nome proviene dalla figura che si forma quando durante la penetrazione l’uomo fa aderire il suo corpo alla schiena della donna. L’uomo stando dietro ha più libertà di movimento e può esplorare le zone erogene della partner, come seno e clitoride, con tutta calma. Per chi cerca dolcezza e rilassatezza questa è la posizione ideale.

La posizione del ragno:

Questa è una delle più coinvolgenti posizioni del kamasutra in quanto entrambi I partner hanno la possibilità di toccarsi e guardarsi per tutta la durata del rapporto. La donna è distesa sulla schiena, appoggiata sulle spalle, mentre il suo corpo è sollevato e retto dalla punta dei piedi, con le gambe divaricate. L’uomo sta in ginocchio tra le cosce della partner e la solleva a livello delle natiche o delle cosce con le proprie cosce. Entrambi godono della vista reciproca dei loro corpi e possono alternarsi nella conduzione del ritmo del rapporto. Lui può imprimere il ritmo dei movimenti, abbracciando la compagna la può muovere secondo la stimolazione che cerca e preferisce e scegliendo la profondità della penetrazione. Nel caso in cui sia lei a guidare il movimento l’uomo rimane immobile e si limita a sostenere il peso del suo corpo mentre lei si muove avanti e indietro o su e giù proprio come fa il ragno quando tesse la sua tela. Questa posizione aiuta molto nel raggiungimento simultaneo dell’orgasmo.

Ed infine…la posizione del lupo:

Sia l’uomo che la donna stanno in piedi e lei dà la schiena al partner. Lui la acchiappa per i fianchi penetrandola da dietro, mentre con le mani le può accarezzare il seno e stimolare il clitoride. E’ l’uomo a decidere e dettare il ritmo ma entrambi hanno piena libertà dei movimenti e delle mani, e possono toccarsi a vicenda. In questa posizione la penetrazione è massima e ci possono essere delle varianti a seconda di quanto la donna decida di allargare le gambe – arrivando anche a chiuderle completamente – e di inclinare il proprio corpo in avanti. L’unico inconveniente può essere la differenza d’altezza che però è facilmente risolvibile con I dovuti accorgimenti (tacchi o supporti vari cu cui appoggiare i piedi).

Adesso tocca a voi…quale posizione sceglierete per far godere la vostra Lei a San Valentino???

Le 5 posizioni più amate/odiate dalle donne

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Ci sono alcune posizioni per il sesso che fanno letteralmente impazzire alcune donne e che invece assolutamente non piacciono ad altre.

Per questo è importante conoscere e capire i gusti della propria partner. Per poterle dare il massimo del piacere dovete sapere che cosa le piace e come stimolarla al meglio attraverso alcune delle posizioni più classiche.

Ma vediamo quali sono le 5 posizioni più amate/odiate dalle donne:

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1. La Pecorina

Fare sesso da dietro fa venir fuori il nostro lato più animalesco e primordiale…Nella posizione della pecorina la penetrazione è profonda e la donna si sente posseduta e dominata. I movimenti possono essere rapidi e decisi oppure più lenti e ampi – a seconda dei gusti e dell’eccitazione del momento. Avendo le mani libere ci si può dedicare alla stimolazione del seno o del clitoride della propria partner o anche a sculacciarla o a tenerla con forza dai fianchi – anche in questo caso dipende molto dalle preferenze personali e dal grado di eccitazione che si è raggiunto.

Perchè piace alla donna: risveglia istinti primitivi e la profonda penetrazione permette la massima stimolazione del famoso punto G. Inoltre è ideale per un orgasmo multiplo, sia vaginale che clitorideo, in quanto con le mani l’uomo può toccare il clitoride mentre penetra aumentando il piacere di Lei.

Non piace perché: in quanto è impossibile scambiarsi baci o sguardi le più romantiche non l’apprezzano molto. E’ una posizione poco ‘intima’ insomma. In più a volte può essere dolorosa, se la penetrazione è brutale e violenta si può colpire con forza la cervice la donna può provare dolore. Alcune non l’apprezzano anche perché non si sentono a proprio agio nell’essere dominate.

posizione amazzone2. L’amazzone o la cowgirl

Le posizioni in cui è Lei a stare sopra sono quelle in cui la donna generalmente raggiunge più facilmente l’orgasmo. Questo perché è Lei a dare il ritmo e a gestire i movimenti. In questa posizione è la donna a dominare ‘cavalcando’ il partner.

Perchè piace alla donna: questa posizione piace perché è Lei a controllare il rapporto, decidendo ritmi e movimenti a proprio piacimento. Si il punto G che il clitoride possono essere facilmente stimolati attraverso penetrazione e fregamenti del corpo. E’ Lei a gestire l’orgasmo e può giocare con i movimenti e vedere il proprio partner godere sotto di lei. Ne esistono numerose varianti e con un po’ di fantasia ci si può sbizzarrire nel cercarne sempre di nuove.

Perchè non piace: molte donne si sentono insicure sia per quanto riguarda il loro aspetto fisico – seno e pancia sono completamente in vista in questa posizione – sia per la loro capacità di far godere il proprio partner nel modo giusto.

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3. Reverse cowgirl o cavalcata al contrario

La posizione della reverse cowgirl è una variante rovesciata della cowgirl o amazzone. Lei sta sopra ma da le spalle al partner cavalcandolo. Anche qui è la donna a dominare e a gestire ritmo e tempi. Il punto G e il clitoride possono essere stimolati giocando con i movimenti e l’inclinazione del corpo.

Perché piace alla donna: dettando il ritmo e I movimenti la donna gestisce il rapport e l’orgasmo a suo piacimento. Inclinandosi e muovendosi come preferisce riesce a stimolare tutti i punti giusti per raggiungere il massimo del piacere.

Non piace perchè: a volte la penetrazione risulta  complicata essendo al contrario. La curvatura del pene può non coincidere con l’angolo della vagina, facendo diventare il rapporto scomodo per lei e pericoloso per lui. Ad alcune poi non piace il fatto di non potersi guardare negli occhi o baciare.

posizione missionario4. Il missionario

Questa è la posizione più classica, considerata spesso noiosa e poco fantasiosa. Stando sotto la donna può abbandonarsi completamente al piacere e farsi dominare dal partner. Altrimenti può anche partecipare attivamente giocando con le contrazioni della vagina e accompagnando il ritmo con il corpo. Inoltre ci si può guardare negli occhi, baciare, sussurrare nelle orecchie, mordicchiare le labbra e il collo, etc… (date sfogo alla fantasia!)

Perchè piace alla donna: è una posizione che permette una penetrazione molto efficace e una stimolazione sia del punto G e delle pareti della vagina, sia del clitoride grazie allo sfregamento dei corpi. Se l’uomo è abile a giocare con i movimenti e il ritmo il piacere può essere amplificato e incrementato e la donna ve ne sarà grata.

Perché non piace: alcune donne la trovano monotona. Se non si toccano i punti giusti durante la penetrazione può essere poco stimolante per Lei che finirà per annoiarsi.

posizione 69 5. 69

La posizione del sesso orale per eccellenza. Ne esistono diverse varianti e il gioco consiste in un dare/ricevere piacere reciproco. Nel 69 entrambe I partner si concentrano sui genitali dell’altro. Leccare, baciare, accarezzare sono questi i trucchi che accompagnano questa posizione.

Perché piace alla donna: moltissime donne amano il sesso orale e perdono completamente la testa durante il cunnilingus. Lo scambio di piacere con il proprio partner crea una forte complicità nella coppia ed è un ottimo modo per conoscersi in profondità.

Perché non piace: spesso le donne non si sentono a proprio agio con il sesso orale e a volte la preoccupazione di non riuscire a concentrarsi durante questo scambio di piacere prende il sopravvento. Alcune donne trovano troppo difficoltoso rilassarsi durante la pratica del sesso orale reciproco.

E per voi quanto contano le preferenze della vostra Lei nella scelta della posizione? Conoscete abbastanza la vostra partner da sapere quale di queste posizioni preferisce? Qualunque sia la risposta a queste domande ricordate sempre di non essere egoisti nel sesso! Se saprete capire quello che piace alla vostra donna – che sia vostra moglie, la vostra fidanzata o una partner occasionale – il piacere sarà moltiplicato…Godere insieme è sempre meglio che godere da soli! Insomma il sesso si fa in due e chi gode da solo gode solo a metà 🙂

Ecco le 100 posizioni del Kamasutra

Lubrificanti

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Calo della libido: come risvegliare l’appetito sessuale

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Solitamente si tende a pensare che siano le donne le uniche ad avere un calo del desiderio sessuale ma in realtà non è così. Infatti anche gli uomini – benché in misura minore rispetto alle donne –  vengono colpiti da ‘astenia sessuale’.

Il calo della libido per i maschietti può essere determinato sia da fattori fisici e patologici, sia da fattori psicologici e sociali.

Ma vediamo quali sono alcune delle cause più comuni:

  • Disfunzione erettile
  • Ansia da prestazione
  • Eiaculazione precoce
  • Stress
  • Mancanza di autostima
  • Malattie come tumori, la depressione, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, il diabete, disturbi della tiroide
  • Farmaci – come  alcuni tipi di antidepressivi, tranquillanti, medicinali per l’ipertensione
  • Abuso di alcool e droghe
  • Obesità e disordini alimentari
  • Problemi di coppia

In generale questo disturbo si genera per una carenza di testosterone, quell’ormone che regola il desiderio sessuale e contribuisce anche a garantire la fertilità. Circa il 30% degli uomini di età compresa tra i 40 e gli 80 anni riportano questo tipo di problema. Spesso la carenza di testosterone – e quindi il conseguente calo del desiderio – si presenta accompagnato da altri sintomi come sbalzi d’umore, insonnia, difficoltà di concentrazione.

Una vita troppo stressante, una situazione familiare e lavorativa instabile, una dieta sbagliata sono tutte cose che possono influire sul desiderio…Anche non sentirsi all’altezza della propria partner o dell’incontro sessuale può avere effetti negativi sulla libido. Molti uomini poi sono quasi ossessionati dal pensiero di non riuscire a soddisfare la donna e questo ha effetti molto negativi sulla loro vita sessuale e sul desiderio.

Le cause legate al calo del desiderio sessuale insomma sono moltissime e possono avere diversa origine. Per questo per essere determinate e trattate ci si dovrebbe rivolgere sempre ad uno specialista.

Ma in generale cosa si può fare per cercare di risvegliare l’appetito sessuale?

Qualche consiglio a riguardo:

  • Cercate di riscoprire le cose che danno piacere a livello corporeo nella vita di tutti i giorni (non legate al sesso). Ad esempio accarezzarsi le mani, lavarsi i capelli reciprocamente, farsi i massaggi, imboccarsi a vicenda
  • Cercate di capire quali sono i gesti che vi danno maggiore piacere sperimentando
  • Provate a risvegliare i vostri sensi da tutti i punti di vista. Viziatevi con un buon vino, un buon pasto, indossate abiti in tessuti comodi e morbidi da accarezzare, utilizzate fragranze e profumi, giocate con la luce delle candele e con i colori
  • Imponetevi di non arrivare al rapporto sessuale ed evitate di stuzzicarvi andando ad insistere sulle zone “erogene”
  • Provate a ripercorrere momenti passati di in cui avete condiviso piacere e intimità cercando di ricordare che cosa ha acceso il vostro desiderio in quelle situazioni
  • Stimolate la vostra fantasia e siate pronti a mettervi davvero in discussione

calo della libido maschileLa cosa più importante comunque è non avere paura di parlare del vostro problema, solo così potrete affrontarlo e risolverlo. Mettetevi a nudo tenendo i vestiti!

Riscoprite il gusto del piacere riscoprendo cosa vuol dire comunicare – con voi stessi prima di tutto e poi con la vostra partner.

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Sesso orale: i segreti per darle piacere

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Il sesso orale è una parte importante della vita sessuale di una coppia. A quanto pare per circa il 50% delle coppie le “coccole orali” fanno parte dei preliminari di routine che precedono ogni rapport sessuale, per alcune coppie invece questa pratica rimane abbastanza rara (circa il 30%). Per il 20% delle coppie invece, il sesso orale è addirittura disgustoso.

Una cosa è certa però, per quelle coppie a cui il sesso orale piace questa pratica è una fonte di piacere ed è importante farlo bene. Alcuni sondaggi dimostrano che 8 uomini su 10 praticano il cunnilingus, ma quanti di voi sono veramente capaci di far godere davvero la propria donna?

Il cunnilingus è un’arte! E’ l’arte di accarezzare la vagina con la bocca e la lingua, per eccitare la clitoride, la vulva e l’ingresso della vagina. Questa pratica è molto apprezzata dalle donne, ma dev’essere fatta bene e con calma per regalare il vero piacere. L’ideale sarebbe cominciare con delle carezze manuali per far crescere il desiderio, passando poi a sfioramenti con le labbra, soffi, suzioni e colpetti di lingua e vere e proprie leccate più intense e decise.

Gli oggetti del piacere saranno la vostra bocca e la vostra lingua grazie al loro calore e alla loro umidità.

Ecco i segreti per regalarle l’estasi e farla godere al massimo:

1.    Non sforzatevi

Non dovete mai farlo controvoglia o come favore. Fatelo solo se vi va veramente in modo tale da impegnarvi al Massimo e regalare alla vostra lei dei momenti indimenticabili. Attenzione e cura sono le chiavi per il successo

2.    Esplorate e stuzzicate

Esplorate il suo corpo, non puntate dritti là in basso. Baciatele il seno, la pancia, I fianchi, le coscie…stuzzicatela e fate aumentare il desiderio. Fatevi strada tra ogni centimetro del suo corpo fino al traguardo facendola eccitare e rendendola smaniosa della prossima mossa.

3.    Niente fretta 

Abbiate pazienza! Le donne sono molto diverse dagli uomini. Hanno bisogno di una maggiore stimolazione e di gesti dolci e delicati. Iniziate con un ritmo lento e non provate a concentrarvi solo al vostro obiettivo: farla godere. Dovete arrivare a sentire l’umidità della sua eccitazione. Ricordate che il 78% del piacere femminile sta nel desiderio. Saltare le tappe potrebbe far spegnere la passione. E poi con una vagina bagnata ci guadagnerete anche voi al momento della penetrazione.

4. Leccate lentamente

La prime leccate devono essere lente. Immaginate di gustare il vostro gelato preferito ma non siate troppo golosi! Se lo leccate troppo in fretta finirà subito e voi lo volete gustare più che potete…Leccate dal basso verso l’alto per assaporare il suo nettare, la vostra lingua calda farà aumentare la temperatura e l’eccitazione.

5. Clitoride, clitoride, clitoride!

Dopo aver esplorato tutti I contorni concentratevi sul clitoride. La fonte del piacere della donna. Scovatelo ed esploratelo, succhiatelo delicatamente magari dandogli qualche colpetto in cima con la lingua.Considerate che molte donne godono molto di più con la sola stimolazione del clitoride che con la penetrazione. Questa sarà un po’ la prova del vostro amore…Lentezza e dolcezza sono le chiavi del successo.

6. Fatela sussultare

Solitamente andare su e giù è la cosa migliore, ma si può alternare con qualche movimento da destra a sinistra e viceversa. Dovete sentirla fremere, tremare dal piacere, dovete farla sussultare dall’eccitazione. Questo sarà il segnale del suo godimento…

7. Farla venire o penetrarla? 

Una volta raggiunto il culmine dell’eccitazione a voi la scelta. Volete regalarle un orgasmo con la vostra lingua o volete penetrarla per farle sentire tutto il vostro desiderio? La cosa importante è imparare ad amare la sua vagina quanto amate lei. Siate sempre pronti ad ascoltare il suo corpo e a imparate a leggere i segnali del suo piacere. Lei ve ne sarà grata e non vi resterà che raccogliere i frutti del vostro amore per la sua vagina.

Generazione V

“La notizia più importante del 1998 negli Stati Uniti fu la relazione tra il Presidente Clinton e Monica Lewinsky. La seconda fu il Viagra” questa frase viene da un libro di Meika Loe intitolato ‘The rise of Viagra: how the little blue pill changed sex in America’.

Era il 1998 quando il Viagra aprì la strada al mondo dei farmaci contro la disfunzione erettile. Per la gioia degli uomini dai 50 anni in su, la pillola blu sembrava aver riempito un grosso vuoto nella vita sessuale delle persone. Etero o gay, ricchi o poveri, bianchi o neri, non fa differenza: il Viagra lo prendono un po’ tutti. Negli ultimi dieci anni, la pillola blu della Pfizer è diventata il secondo prodotto più conosciuto in America dopo la Coca-Cola.

Ma i tempi, dal 1998 ad oggi, sono un po’ cambiati. Il Viagra non è più considerato il supporto degli over 50. Medici e statistiche parlano chiaro: sono sempre di più i giovani di venti e trent’anni con problemi di erezione che ricorrono all’aiuto dei farmaci anti impotenza. Diana Appleyard, giornalista del Sun, noto quotidiano inglese, ha descritto in un interessante articolo questa generazione cresciuta con il mito del sesso incrementato anche da fenomeni mediatici come la serie televisiva ‘Sex and The City’ o l’ultimo successo editoriale, la trilogia erotica delle Cinquanta Sfumature della scrittrice E. L. James. Appleyard definisce questi giovani come appartenenti alla Generazione V.

Dopo la Generazione X e la Generazione 0, è arrivato il momento della Generazione V, come Viagra. Gli appartenenti a questo gruppo sono ragazzi che non vedono il farmaco contro la disfunzione erettile come un tabù, ma come una parte integrante di un nuovo stile di vita. Nel suo articolo, Appleyard intervista diversi ragazzi.

C’è Dexter da Londra, 30 anni, che dichiara: “Non esco più di casa senza il mio telefono, i soldi e una pillola di Viagra” e aggiunge: “Gli uomini guardano i film porno e si aspettano che le donne siano come le attrici che vedono sullo schermo. Ma anche per le donne è così. Si aspettano delle performance durature come quelle degli attori pornografici. E vogliono orgasmi su orgasmi”.

Chris di Manchester, un modello di 31 anni, afferma di prendere il Viagra non solo per se stesso ma anche per soddisfare meglio la propria compagna. “Non ho nessun effetto collaterale, quindi non mi preoccupa prenderlo ogni tanto. La mia generazione non ha problemi nel prendere pillole, e il Viagra è soltanto un’altra pillola. Una volta che l’ho presa, mi sento tranquillo.” Chris spiega: “In generale ci prendiamo maggiormente cura della nostra persona e della nostra apparenza, quindi perché non dovremmo migliorarci anche da un punto di vista sessuale?”.

Infine possiamo citare dall’articolo del Sun la storia di un altro ragazzo di nome Chris, proveniente da Londra, anche lui di 31 anni. Il londinese dichiara alla Appleyard che usa il Viagra soltanto con partner occasionali per evitare defaillance e conclude dichiarando che non apprezza il clamore che suscita il Viagra e l’associazione che generalmente si fa tra la pillola blu e i rischi per la salute, a tal proposito afferma: “Sono sicuro che danneggio maggiormente il mio corpo con l’assunzione di bevande alcoliche che con una pillola di Viagra”.

Ma per quale motivo i giovani di vent’anni soffrono di impotenza giovanile?

Diversi studi hanno dimostrato che una della cause maggiori dell’impotenza a questa età è l’uso eccessivo della pornografia online. Mentre per gli adulti il sesso virtuale può essere stimolante e innocuo, per i giovani può avere degli effetti anche molto gravi.

Un gruppo di ricercatori guidato da Carlo Foresta, direttore del Servizio per la Patologia della riproduzione umana dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, a seguito di una ricerca, ha scoperto che un giovane su dieci che frequenta in modo assiduo siti pornografici sviluppa una vera e propria dipendenza ossessiva. Nel 25% dei soggetti, questo abuso di materiale pornografico si traduce in disturbi gravi come le turbe dell’orgasmo, la disfunzione erettile e l’anoressia sessuale.

Per la generazione precedente, accedere a materiale pornografico, era un’impresa ardua. I giornaletti andavano nascosti sotto al materasso e le videocassette si rubavano a qualche genitore distratto o compiacente. Oggi, la cosiddetta Generazione V può avere accesso ad un mondo di pornografia hardcore a portata di click. Se si pensa che anche attraverso gli smartphone un adolescente, durante le ore di lezione a scuola, può raggiungere siti come Youporn allora è facile capire l’entità del problema.

Una intera generazione di uomini sta crescendo pensando di dover essere all’altezza di Rocco Siffredi e che le donne siano tutte perfette come una ginnasta russa. I ragazzi perdono così ogni interesse per la ragazza della porta accanto. La sessuologa Laura Jane MacBeth afferma: “Non vogliamo dire che la pornografia sia una brutta cosa o che le donne non possano goderne tanto quanto gli uomini. Dobbiamo solo essere consapevoli del fatto che vi è una discrepanza tra la pornografia e la realtà”.

Tutta questa pornografia soddisfa la ricerca naturale verso la sessualità e limita il desiderio di fare piccole esperienze nell’età adolescenziale. Coloro che frequentano assiduamente siti pornografici dimostrano un calo di interesse verso il sesso non virtuale e una, sempre più crescente, insoddisfazione per la vita sessuale reale. Il problema sta nel fatto che il sesso viene sempre più visto come una performance piuttosto che come un momento di intimità e un’esperienza emotiva. Questo disagio in termini sessuali si traduce in una forte ansia da prestazione che causa, inevitabilmente, la disfunzione erettile. Per questo motivo, sempre più ventenni, ricorrono all’assunzione di farmaci come il Viagra, il Cialis o il Levitra.

In Inghilterra il Servizio Sanitario Nazionale spende circa 58 milioni di sterline all’anno per distribuire i farmaci contro la disfunzione erettile rilasciando oltre 17 milioni di prescrizioni mediche. I trentenni di oggi fanno un largo uso di questi farmaci non tanto per cause fisiche quanto piuttosto per cause psicologiche. Secondo gli esperti le cause, oltre all’eccesso di pornografia, sono molteplici. Da una parte viviamo in una società sempre più competitiva in cui la crisi economica ha fortemente contribuito ad incrementare lo stress e l’ansia. Dall’altro lato la società odierna è fortemente sessualizzata: il mondo della pubblicità, insieme ad internet e la sua pornografia, ha creato un’immagine irrealistica del sesso e della sessualità in generale.

Infine un’altra causa che ha contribuito a creare la Generazione V riguarda l’orologio biologico delle donne. I nostri trentenni si ritrovano con una pressione esercitata dalle loro compagne di concepire e di farlo in fretta. Le donne di oggi, a differenza delle vecchie generazioni, sono impegnate a costruirsi una carriera durante i loro anni più fertili. Così arrivano intorno ai 35 anni con il timore di non avere più tempo per avere figli e ripongono nei compagni un’eccessiva e talvolta disperata aspettativa. Come in un circolo vizioso, gli uomini si sentono così sotto pressione e vedono il rapporto sessuale come un’azione meccanica stabilita più dall’ovulazione che dalla passione. Questa esigenza delle donne si trasforma, facilmente, in problemi di impotenza.

Per quanto riguarda i dati, una ricerca europea partita dall’Università dell’Aquila e coordinata da Emanuele Jannini, sessuologo e andrologo, ha dimostrato che la disfunzione erettile è in costante aumento tra i giovani europei sotto i 40 anni. Circa 30 mila uomini sono stati analizzati attraverso dei questionari che prevedevano domande psicometriche sulla qualità della vita, il lavoro e la propria vita sessuale. Da quest’indagine è emerso che un giovane su venti soffre di impotenza. In Italia, sono circa il 6% gli uomini che dichiarano di aver avuto problemi di disfunzione erettile, mentre i coetanei degli altri paesi sono il 4-5%.

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Quanto contano le dimensioni?

Il problema delle dimensioni del pene preoccupa tanti uomini ma pare che su questo tema le dimensioni sono contrastanti.

Molte donne sostengono che non importa che l’uomo ce l’abbia “grosso” e “lungo”, ma ciò che conta è saperlo usare. E’ anche vero però che quando poi si ritrovano davanti ad un pene piccolo storcono la faccia e poi magari vanno a raccontarlo deluse alle amiche.

Ma in termini di godimento quanto contano davvero le dimensioni?

Da un recente studio della psicologa scozzese Stuart Brody, docente alla West of Scotland University, emerge che le dimensioni contano e come quando si tratta di piacere. Ora arrivano i guai…

Su un campione di 323 studentesse intervistate sulla tipologia dei loro rapporti sessuali, pare che quelle che hanno avuto più orgasmi siano quelle che hanno fatto sesso con ragazzi con peni di dimensioni grandi.

Insomma quello che viene fuori da questo studio è che chi ce l’ha grande riesce a far godere di più la donna. Un pene grande può stimolare di più l’intera zona di vagina e cervice, quindi per le donne che hanno orgasmi vaginali frequentemente. La studiosa scozzese ci dice che se l’uomo ha un pene grande avrà più possibilità di far godere di più la donna.

I risultati di questa ricerca di certo non aiutano coloro che già si preoccupano delle dimensioni del proprio pene. Ma le donne badano davvero così tanto alle dimensioni? Per molte donne contano sicuramente, per non parlare poi della continua “sfida spogliatoio” con i compagni di squadra…Ma che dire di chi ha il pene grande e poi non si sa come utilizzarlo al meglio? Per le donne il piacere è una cosa complicata – proprio come complicate sono loro 😀 – e le dimensioni sono solo una goccia in un oceano.

Quindi non vi preoccupate troppo, le dimensioni sono come i soldi, non fanno la felicità ma…