Viagra assunto con alcol e droghe: l’allarme dei medici

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Una nuova, preoccupante tendenza si sta diffondendo a macchia d’olio tra i giovani di tutto il mondo: ricorrere all’assunzione di farmaci come il Viagra in concomitanza con droghe e alcolici, alla stregua di vere e proprie sostanze per lo sballo ed il divertimento.

Ad evidenziare la nascita di questo nuovo fenomeno, ribattezzato “sextasy”, sono gli scienziati dell’università del New South Wales di Sydney. I giovani che si affidano al Viagra lo fanno per il solo gusto di potenziare le proprie performance a letto, pur non accusando alcun problema di impotenza sessuale, oppure per aumentare la sensazione di  euforia derivante dall’assunzione di alcol e di droghe come l’ecstasy.

Sempre in Australia, gli scienziati del National Drug and Alcohol Research Centre hanno espresso preoccupazione per quella che è stata definita come la “sindrome della serotonina”: il mix di Viagra e di sostanze come alcol e droghe, infatti, causerebbe un accumulo eccessivo del cosiddetto “ormone della felicità”, scatenando un rischio di non poco conto per la salute.

Da quando la vendita dietro prescrizione medica di farmaci anti impotenza come Viagra, Cialis e Levitra è stata consentita dalla Food and Drug Administration, 15 anni fa, milioni di uomini, soprattutto over 40, hanno avuto modo di lasciarsi alle spalle i problemi di erezione e convivere con una vita sessuale assai più serena ed appagante.

Negli ultimi anni, però, si sta registrando un aumento delle vendite piuttosto notevole anche tra i giovani con meno di 20 o 30 anni, una fascia di età in cui è abbastanza difficile avere a che fare con problemi di impotenza veri e propri. Questo perché il Viagra e i farmaci ad esso simili sono percepiti sempre di più come sostanze da assumere per divertimento, e non, invece, come farmaci veri e propri da prendere solo dietro prescrizione medica per trattare quella che è considerata una vera e propria patologia, ovvero l’impotenza.

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Impotenza: grazie allo sport il sesso è migliore, anche negli over 50

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Che lo sport faccia bene alla salute e sia una delle migliori soluzioni per la prevenzione e la cura di numerosi disturbi non è notizia nuova. Si sa che i benefici dati dall’attività motoria sono numerosi e possono fare la differenza sulla salute , a qualsiasi età.

I giovani che praticano regolarmente una qualsiasi attività sportiva hanno modo di rafforzare il sistema cardio-vascolare, l’apparato locomotore e il sistema immunitario, contribuendo al contempo a prevenire le più comuni patologie cardiache, ma anche diabete, ansia e stress. Negli adulti con più di 50 anni di età, invece, l’attività fisica potrebbe rientrare all’interno di una terapia giornaliera studiata appositamente per limitare l’impatto dei sintomi urinari (Lower Urinary Tract Symptoms) dati dall’ingrossamento della prostata e di prevenire l’insorgere della disfunzione erettile.

Numerosi studi internazionali confermano che gli over 50 per mantenersi in forma possono scegliere tra una vasta gamma di alternative: praticare uno sport in maniera costante, usare le scale invece dell’ascensore, uscire a fare shopping, ma anche dedicarsi ad attività casalinghe come portare fuori la spazzatura, spolverare, pulire i pavimenti, e via dicendo. Queste attività rappresenterebbero un valido aiuto per mantenersi attivi sotto il proflo sessuale, nonché a ridurre i sintomi urinari tra coloro che ne soffrono a causa dell’ingrossamento della prostata, un disturbo che colpisce in larga misura gli adulti di età superiore ai 50 anni.

L’iperplasia prostatica benigna è un disturbo che copisce circa 7 milioni di italiani ogni anno. Il legame che sussiste tra disfunzione erettile e sintomi urinari, così come quello tra sesso e benessere maschile e tra attività sportiva e funzionamento del sistema cardio vascolare è ormai chiaro; non è un caso che sia la disfunzione erettile, sia le malattie cardiache dipendano entrambe da un afflusso ridotto di sangue verso il pene e il cuore.

L’esercizio fisico, oltre ad aiutare a contrastare le malattie, sarebbe inoltre in grado di liberare le endorfine che influenzano il mantenimento di una vita sessuale soddisfacente. Tra le attività fisiche più indicate per coloro che soffrono di disfunzioni erettili o soffre di patologie prostatiche troviamo jogging, trekking e nuoto.

Gli appassionati di ciclismo, mountain bike ed equitazione farebbero meglio a prestare attenzione al proprio sport del cuore: è stato provato che i continui sobbalzi sulla sella o sul sellino possono sortire effetti negativi sul benessere dell’apparato sessuale e riproduttivo maschile.

L’anno nuovo è appena iniziato, perché non mettere subito in atto i buoni propositi per l’anno 2014 e trovare una o più attività sportive da seguire costantemente per restare in forma e migliorare la propra salute, a qualsiasi età?

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Gli uomini che soffrono di impotenza? Sono pigri, sovrappeso e fumatori

impotenzaSono pigri, sovrappeso e fumatori: secondo un recente studio è proprio questo il profilo poco incoraggiante degli uomini che soffrono di disfunzione erettile. Un disturbo molto più comune di quanto si potrebbe pensare, che coinvolge più di 150 milioni di uomini nel mondo e in un caso su 20 colpisce uomini giovani, con un’età compresa tra i 18 e i 39 anni.

Se è vero quindi che con l’avanzare dell’età episodi di disfunzione erettile sono molto più frequenti, è anche vero che questa patologia non si può assolutamente classificare come disturbo solo della terza età. Molto spesso, soprattutto quando il disturbo colpisce i giovani, è lo stile di vita a influire maggiormente. L’identikit emerso dalla ricerca condotta da un’equipe internazionale diretta da Emmanuele Jannini, andrologo dell’Università dell’Aquila, conferma proprio questa correlazione tra impotenza e stili di vita sbagliati: in generale gli uomini affetti da questo disturbo fanno poca attività fisica (6.1 volte al mese contro le 7 dei “sani”), hanno tassi maggiori di sovrappeso e obesità (72.5% contro il 56.4%), fumano e, in un caso su tre, vivono sotto la soglia di povertà.

Lo studio internazionale ha preso in esame oltre 28.000 uomini italiani, spagnoli, francesi, inglesi e tedeschi e gli ha somministrato test psicometrici riguardo alla propria qualità della vita, alla produttività sul lavoro e alla vita sessuale. I risultati fanno pensare: ben il 17% dei partecipanti ha rivelato di soffrire di impotenza, ovvero, se si considera che quelle analizzate sono le nazioni più popolose d’Europa, questo dato corrisponderebbe a circa 21 milioni di uomini su 125.

Ma i dati più preoccupanti devono ancora arrivare: sempre secondo i ricercatori, infatti, solo il 48% degli uomini affetti da disfunzione erettile consulta il medico, mentre la maggioranza spera semplicemente che il disturbo si risolva da sé, o preferisce addirittura convivere con il proprio problema piuttosto che affrontare la vergogna, seppur comprensibile, e rivolgersi a uno specialista. Inoltre, ben il 68% degli uomini europei affetti da disfunzione erettile non usa i farmaci anti impotenza anche quando gli vengono prescritti da un medico, perché li vede come una palese ammissione del proprio problema.

L’imbarazzo è quindi persino più forte del desiderio di risolvere il problema: gli uomini che soffrono di impotenza aspettano in media due o tre anni prima di rivolgersi al medico, convivendo non solo con il disturbo fisico ma anche con le sue conseguenze psicologiche ed emotive per un periodo di tempo davvero troppo lungo.

La vergogna è il peggior nemico di questi uomini e, se da una parte è comprensibile, dall’altra non fa che peggiorare il problema. Oggi, grazie alla grande disponibilità di informazioni anche online, dovrebbero forse essere gli uomini più giovani ad aprire la strada per tutti gli altri e iniziare ad abbattere questo tabù, superando il disagio e affrontando l’impotenza per quello che è: una reale patologia come tante, addirittura più diffusa di quanto si possa pensare, per cui non c’è assolutamente nulla di cui vergognarsi. La consulenza di un medico è il primo passo per abbattere questo muro di vergogna e riappropriarsi di una vita sessuale serena e appagante.

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Gli italiani non fanno più l’amore come un tempo: colpa della crisi

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Italians DID it better? Parrebbe proprio di sì: ormai per citare le tanto lodate capacità amatoriali degli uomini italiani bisogna ricorrere all’uso del passato remoto perché, a causa della crisi economica, le cose (soprattutto le lenzuola) sembrano avere preso tutta un’altra piega dal punto di vista delle abitudini sessuali.

A confermare l’andamento negativo della vita sessuale degli uomini italiani ci ha pensato un recente rapporto emesso dalla Società Italiana di Urologia e dell’Associazione Italiana Ginecologi Ospedalieri. Lo studio ha fotografato una realtà preoccupante: sembra infatti che ben 8 milioni di uomini italiani non riescano più a fare l’amore.

La novità dello studio, però, risiede nel fatto che a scatenare questa vera e propra crisi della sessualità maschile nel nostro Paese è altro tipo di crisi: quella economica. La stessa che sta scardinando gli equilibri di mezzo mondo da almeno 5 anni a questa parte, e che in Italia sembra aver sortito effetti ben più disastrosi e profondi di quanto le cronache riportate dai media nazionali lascino intuire. Tutti quelli convinti del fatto che durante uno dei periodi più bui della storia recente fosse almeno il caso di consolarsi con il sesso hanno dovuto ricredersi.

Infatti, la crisi economica che ha duramente colpito le popolazioni europee ha lentamente modificato, anche in modo piuttosto radicale, le abitudini della maggioranza delle persone; a farne le spese è stata soprattutto quella parte del bilancio famigliare riservata al tempo libero e, quindi, ai soldi riservati per i divertimenti del weekend o alle vacanze. Il fatto di dover seguire uno stile di vita più morigerato e attento al risparmio ha contribuito nel creare parecchio stress e insoddisfazione tra gli uomini italiani, causando, tra le altre cose, anche un ampio peggioramento della loro vita sessuale.

Gli otto milioni di italiani che lamentano problemi a letto o che non riescono più a provare piacere dalle attività sessuali con il o la partner attribuiscono la causa a fattori quali routine nel rapporto di coppia, età, problemi di salute generali, disfunzioni sessuali (eiaculazione precoce, impotenza). E, ultimo arrivato, la crisi economica.

E l’altra metà del cielo? Le donne italiane non sembrano cavarsela meglio rispetto ai maschietti: quattro milioni soffrono di anorgasmia, un milione di vaginismo e due milioni e mezzo accusano un forte calo del desiderio sessuale.

Insomma, se fino a poco tempo fa il fascino e l’ars amatoria dell’uomo italiano erano apprezzate e ricercate ovunque nel mondo, oggi quel mito sembra essere entrato in crisi profonda. Proprio come il Paese che l’ha inventato.

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Fare sesso per mantenersi in forma?

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Il sesso brucia più calorie di una passeggiata: secondo uno studio dell’Università di Montreal, fare sesso sarebbe un buon esercizio fisico sia per gli uomini che per le donne. Durante il rapporto sessuale gli uomini giovani consumerebbero, infatti, ben 4,2 calorie al minuto e le donne 3,1 al minuto. Questo equivarrebbe a 106 calorie per gli uomini e 69 per le donne, per ogni rapporto sessuale, la cui durata media sarebbe, secondo i ricercatori, di 24,7 minuti.

Lo studio canadese, apparso recentemente sulla rivista PLoS ONE, ha analizzato l’attività sessuale di 21 coppie eterosessuali di età compresa tra i 18 e i 35 anni, con l’aiuto di un bracciale chiamato “SenseWear” in grado di tracciare il dispendio di energie durante i rapporti sessuali.

Attraverso sensori di vario genere, il bracciale è in grado di misurare le calorie bruciate durante una certa attività fisica: prima dell’inizio della sperimentazione vera e propria, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a mezz’ora di esercizio su tapis roulant per testare le calorie bruciate e compararle con quelle consumate durante l’attività sessuale.

Questi i risultati della ricerca: gli uomini bruciano in media ben 9,2 calorie al minuto con la corsa sul tapis roulant ma solo 4,2 in camera da letto, mentre le donne 7,1 nella corsa e 3,1 sotto le lenzuola. Fare l’amore consuma quindi meno della metà dell’energia che spendereste facendo jogging, ma comunque più energie di quelle potete bruciare con una passeggiata.

Un esercizio ginnico sicuramente divertente, ma anche da non sottovalutare per mantenersi in forma!

La durata media di un rapporto sessuale, sempre secondo i ricercatori dell’Università di Montreal, è piuttosto alta: 24 minuti circa, anche se durante la ricerca alcune coppie hanno avuto rapporti più brevi (il minimo è stato di 10 minuti) e altre coppie sono state decisamente più resistenti, fino a una durata massima di 57 minuti.

10 regole per una vita sessuale sana e felice

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Il sesso è una delle gioie della vita, su questo concordano tutti. Eppure, come tutte le cose belle, per goderselo al meglio è necessario essere in ottima salute. E che il moderno disinibismo di uomini e donne, giovani e meno, non inganni: nonostante l’overdose di corpi belli, curati e sicuri, moltissimi adulti saltano ancora volentieri la visita dall’andrologo o dal ginecologo per paura di affrontare con buon senso eventuali problemi che potrebbero incidere seriamente sulla propria vita sessuale. Ignorare i sintomi di quelle che possono essere vere e proprie patologie dell’apparato genitale può condurre tranquillamente a soffrire, un giorno, di infertilità ed impotenza, anche in giovane età.

Salute e sesso devono andare di pari passo, quindi, soprattutto nei momenti di intimità con il/la partner. A scanso di equivoci, la Società Italiana di Urologia ha approfittato del lancio della campagna nazionale “Pianeta Uomo” per divulgare 10 regole utili al fine di tenere lontani i problemi sotto le lenzuola e godere di un’ottima salute sessuale a qualsiasi età.

  1. Segui uno stile di vita sano: non fumare, bevi alcolici con moderazione e segui una dieta sana e ricca di acqua.
  2. Tieni sotto controllo il peso con lo sport: l’attività fisica aiuta a sentirsi meglio, più belli e più rilassati.
  3. Dedicati alla prevenzione delle malattie che possono seriamente compromettere la tua vita sessuale, quindi diabete, ipertensione e colesterolo alto. Curati bene e seriamente in caso di malattia.
  4. Ricordati di sottoporre i tuoi figli a controlli periodici, questo perché sin dall’infanzia è possibile prevenire molti problemi andrologici che poi di norma si presentano nel corso dell’età adulta.
  5. Ti sembra di avvertire qualche sintomo insolito? Recati dallo specialista. Alle volte, purtroppo, una semplice disfunzione sessuale può nascondere l’insorgere di altre patologie più gravi.
  6. Anche gli over 65 hanno diritto ad una sana attività sessuale: se non riesci più a vivere il sesso con serenità, consulta un andrologo.
  7. Non pensare sempre al lavoro, trova del tempo da dedicare a te stesso e ai tuoi passatempi e ritrovare le energie. Anche la vita sessuale ne riceverà giovamento.
  8. Condurre una buona vita lavorativa, affettiva e relazionale può avere ripercussioni sulla salute sessuale di una persona. Stai lontano da stress e depressione, nemici giurati della vita sessuale.
  9. Migliora e accresci il tuo rapporto con il partner: l’ascolto, la condivisione, il confronto e l’aiuto reciproco sono ulteriori fonti di benessere che agiscono positivamente sulla salute sessuale della coppia.
  10. Vivi in modo consapevole la tua sessualità, senza rinunce né colpevolezze: capisci quali sono i tuoi desideri, goditi le emozioni e i momenti di serenità.

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La dieta mediterranea aiuta la fertilità maschile

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Le qualità attribuite alla dieta mediterranea sono risapute: è sana, genuina, bilanciata e non richiede sforzi economici per essere seguita. Dal 2010 si fregia perfino del riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità Unesco. Oltre che rappresentare un toccasana per la salute generale delle persone, la dieta mediterranea piò giungere addirittura in aiuto della salute sessuale maschile.

A ricordare gli effetti benefici del regime nutrizionale più famoso (ma anche più mal interpretato) del mondo è la Società Italiana di Andrologia (Sia), la quale ha di recente cercato di attirare l’attenzione pubblica su alcuni dati preoccupanti riguardanti la fertilità maschile: il vigore sessuale degli uomini registra infatti evidenti cali un po’ in tutto il mondo, e una delle cause principali di questa specie di “epidemia” internazionale risiederebbe proprio in un’alimentazione poco bilanciata.

I colpevoli contro cui il dito è puntato sono gli interferenti endocrini, ovvero pesticidi e xenobiotici. Per curare la fertilità maschile e prevenire l’insorgere di tumori la soluzione più intelligente passa proprio dalla tavola, e quindi dalla pluri-celebrata ed apprezzata dieta mediterranea, raccomandata da tutti i nutrizionisti perché ricca di antiossidanti e grassi vegetali derivanti dal consumo di olio extra vergine di oliva tipico dell’area mediterranea.

La salute a letto passa quindi prima dalla tavola. Per riattivare il circolo cardiovascolare e dare nuovo sprint alla propria vita sessuale è consigliabile puntare su cibi freschi e poveri di grassi animali, quindi via libera ai capisaldi della dieta mediterranea: frutta e verdura di stagione, pane, cereali, legumi, olio extra vergine di oliva e un buon bicchiere di vino rosso a pasto (senza esagerare).

E il dolce? Seguire una dieta sana non significa necessariamente privarsi del momento più atteso dei pasti. Per concludere degnamente il pranzo o la cena ci si può affidare alle benefiche proprietà dei frutti rossi; se proprio non si può fare a meno della cioccolata, sceglierla sempre rigorosamente fondente superiore al 70%.

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Eiaculazione precoce? Rimedi naturali e tecniche per combatterla

eiaculazione precoce copyQuello dell’eiaculazione precoce è un disturbo che coinvolge moltissimi uomini nel mondo, colpendo o avendo colpito ben un uomo su cinque. Le conseguenze più ovvie si riversano sugli uomini, che vivono il sesso con un costante senso d’inadeguatezza e ansia, e quindi in modo del tutto insoddisfacente. Ma, se la frustrazione è sicuramente alta per colui che ne soffre, anche la partner risente non poco del problema: la vita di coppia può diventare carica di nervosismo, alimentato dal senso di vergogna verso se stessi e la compagna.

Ricordiamo che l’eiaculazione precoce può dipendere da cause di diverso tipo, psicologiche o fisiche. Per chi ne soffre da sempre si parla di eiaculazione precoce primaria, mentre se il problema si verifica solo in alcune situazioni o periodi e non con tutte le partner si può definire come eiaculazione precoce situazionale.

Oggi sappiamo che l’eiaculazione precoce è un problema curabile con trattamenti farmacologici ad hoc, come Priligy, l’unico farmaco mirato per l’eiaculazione precoce. Nel caso però le cause siano di natura psicologica, o legate solo ad alcune situazioni particolari, il trattamento con i farmaci potrebbe non essere la scelta più indicata. In questo caso, oltre alla consulenza psicoterapeutica nei casi in cui ci siano motivazioni psicologiche alla base del problema, si possono provare alcuni rimedi naturali. Prima di elencarli, è bene tenere a mente che nessun rimedio “fai da te” può essere considerato un sostituto delle visite specialistiche con un andrologo o un urologo: in caso di problemi di eiaculazione precoce è sempre fondamentale rivolgersi a uno specialista prima possibile, con coraggio e senza vergogna, per comprenderne le cause e poter quindi intraprendere un trattamento mirato.

Comunque, appurato che il proprio disturbo non derivi da cause fisiche o anatomiche, alcuni rimedi naturali possono rivelarsi utili per alleviare l’ansia, una delle cause dell’eiaculazione precoce. Parliamo in particolare di rimedi alimentari che sembrerebbero favorire il rilassamento dei muscoli e della mente, un aiuto non da poco per chi ha scarse prestazioni sotto le lenzuola soprattutto in situazioni di stress. Fra questi rimedi ci sono i cibi a basso o nullo contenuto di grassi saturi, come il latte di mandorla, e i prodotti specifici per la concentrazione come il ginseng, alcune erbe officinali, note per le loro capacità sedative sull’ansia, come ad esempio la passiflora.

Oltre ai rimedi alimentari, possiamo anche parlare di alcune tecniche “meccaniche” per aumentare la durata dell’amplesso. Tra queste ci sono prima di tutto le posizioni per fare l’amore: si possono scegliere, infatti, quelle più dolci in termini di attrito su glande e asta del pene, quali quella a cucchiaio, sdraiati sul fianco. Tra le altre tecniche, sicuramente il coito interrotto e la strategia dello “stop and start”, ovvero fermarsi per qualche secondo quando si avverte di essere in prossimità dell’orgasmo per controllare l’eiaculazione e poi riprendere il rapporto. Anche la masturbazione è una risorsa per imparare a conoscere il proprio corpo, per capire quali aree siano troppo sensibili o per desensibilizzarle con la stimolazione nel tempo. Come già riportato in questo post, anche gli esercizi di Kegel, ovvero tecniche per rinforzare i muscoli pubococcigei, sono utili per avere un maggiore controllo su erezioni ed eiaculazione.

Tra i rimedi non del tutto naturali, ma comunque utili per ritardare l’eiaculazione e allungare la durata del rapporto sessuale ci sono anche condom ritardanti o creme lievemente anestetiche. Se niente di tutto ciò funziona, o se il proprio problema è di natura fisiologica, tuttavia, non resta che optare per un trattamento farmacologico ad hoc come Priligy, sempre sotto consiglio di un medico specialista e dietro prescrizione medica. È bene diffidare, invece, di farmaci sconosciuti o low cost, pubblicizzati spesso sul web e venduti senza bisogno di ricetta: si rischia di incappare in brutte sorprese, come farmaci contraffatti prodotti chissà dove, che possono mettere seriamente a repentaglio la propria salute!

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Stendra presto anche in Italia

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Un nuovo passo avanti nel trattamento della disfunzione erettile: dopo l’approvazione negli Stati Uniti nel 2012 e quella da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco appena due mesi fa, arriverà a breve anche nelle farmacie italiane Stendra. Il farmaco, prodotto dalla casa farmaceutica Vivus, in Europa si chiamerà Spedra: Vivus ha, infatti, recentemente stipulato un accordo con Menarini per la commercializzazione in Australia, Nuova Zelanda ed Europa, Italia compresa, dove il lancio dovrebbe avvenire all’inizio del prossimo anno.

Insomma, un aiuto in più per i milioni di uomini che cercano di convivere con la disfunzione erettile: Spedra andrà, infatti, ad aggiungersi ai più famosi Viagra, Cialis e Levitra. Facendo parte della stessa categoria di farmaci, cioè degli inibitori dell’enzima fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5), Spedra avrà in comune con le “pillole sorelle” alcune caratteristiche: innanzitutto, come per il Viagra e il Cialis, non si potrà assumere Spedra se si usano farmaci contenenti nitrati, il farmaco non andrà preso in combinazione ad altri trattamenti per l’impotenza e l’alcool e i cibi eccessivamente grassi ne riducono i benefici.

Il nuovo farmaco sarà disponibile in compresse orali contenenti tre dosaggi diversi del principio attivo Avanafil: 50, 100 e 200 mg. A differenza degli altri medicinali per il trattamento della disfunzione erettile, Spedra agirà in soli 15-20 minuti, con un effetto della durata di circa un’ora (emivita plasmatica di circa 60-90 minuti). Ed è proprio questa rapidità di azione a rappresentare il suo tratto distintivo: veloci a iniziare ma anche a finire, come richiesto dai ritmi frenetici degli incontri amorosi ai giorni nostri. Per quanto riguarda gli effetti collaterali, Spedra avanafil e gli altri trattamenti anti impotenza non differiscono di molto. Gli effetti collaterali che si sono manifestati maggiormente nei trial clinici sono mal di testa e congestione nasale, riscontrabili anche per gli altri medicinali simili.

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L’esercizio fisico combatte l’impotenza

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Che lo sport faccia bene alla salute si sa, ma che a beneficiarne sia anche la salute sessuale è una scoperta recente. Uno studio della East Carolina University sugli effetti del cibo spazzatura sulla capacità erettile e la pratica dell’esercizio aerobico come possibile rimedio ha rivelato che, nelle forme di impotenza indotta dalla dieta, praticare esercizio fisico aiuta a invertire i sintomi del disturbo.

Le cause della disfunzione erettile possono essere fisiche, legate a una scarsa irrorazione sanguigna del pene, o psicologiche, che riguardano ben il 50% dei casi e dipendono soprattutto da stress, ansia da prestazione e depressione. Anche una dieta scorretta però può causare o aggravare i problemi di disfunzione erettile, e proprio in questo caso sembrerebbe che una sana attività sportiva possa aiutare.

Alcuni anni fa era stato lo studio del Center for Sexual Function della Cleveland Clinic Foundation a dimostrare la correlazione tra sport e miglioramento delle prestazioni sessuali per chi soffre di impotenza, esattamente per la stessa ragione per cui lo sport previene gli attacchi di cuore: impotenza e patologie cardiache dipendono infatti da un ridotto afflusso di sangue all’organo e l’esercizio aiuta a contrastare la comparsa di malattie dei vasi che impediscono al flusso sanguigno di irrorare a sufficienza il pene.

Pochi giorni fa è stato invece il ricercatore Christopher Wingard dell’Università dell’East Carolina a condurre una sperimentazione di 12 settimane su un gruppo di topi, sottoponendoli a una dieta ricca di grassi e zucchero, ma facendone esercitare regolarmente solo la metà.  Al termine della ricerca, i test sulla funzione erettile e sullo stato delle arterie coronarie degli animali hanno rivelato che solo i topi che si erano “allenati” quotidianamente erano riusciti a scongiurare il pericolo di diventare impotenti, mentre quelli con uno “stile di vita” sedentario avevano sviluppato una disfunzione erettile e presentavano arterie coronarie con una scarsa elasticità.

Secondo lo studio, quindi, l’esercizio fisico, in particolare quello aerobico, fungerebbe da agente protettivo nei confronti della salute delle arterie coronarie e della disfunzione erettile indotta dalla dieta. Bruciare circa quattromila calorie a settimana, correndo, nuotando o ballando per un’ora al giorno, può ridurre di circa l’80% il rischio di disfunzione erettile, se causata da scorrette abitudini alimentari o da uno stile di vita sedentario.

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